Anfibi e Rettili del Nord Italia: metodi di ricerca e monitoraggio. Seconda giornata di attività.
Come molti ho iniziato a interessarmi di erpetologia con la scelta del mio argomento di tesi, cominciando a localizzare e studiare gli stagni urbani presenti nella provincia di Trieste. Poi negli anni ho potuto continuare la mappatura e monitoraggio delle raccolte d’acqua per conto della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia in collaborazione anche con il Corpo Forestale regionale. Oggi affianco al monitoraggio degli anfibi l’attività di didattica nelle riserve naturali e l’attività di volontariato con l’associazione Tutori stagni e Zone umide del Friuli Venezia Giulia.
Come sei venuta a conoscenza di questo corso e perchè hai deciso di parteciparvi?
Sono venuta a conoscenza del corso tramite la mailing List Erpetologia, e l’annuncio sembrava fatto apposta per me. Avevo infatti appena iniziato un monitoraggio riguardante gli anfibi in una zona della Provincia di Trieste e volevo aggiornarmi a riguardo dei nuovi protocolli ISPRA e delle norme ministeriali. Il corso prometteva di toccare sia questi argomenti che quelli riguardanti il monitoraggio dei rettili e degli anfibi.
Il tema della giornata erano gli urodeli come cercarli, censirli e monitorarli. Pensi di aver arricchito le tue conoscenze in questo campo?
Certamente, la seconda giornata, tenuta dal Dott. Daniele Seglie, è stata estremamente interessante. A una prima parte riguardante le varie specie di urodeli presenti nell’area del nord Italia è seguito un approfondimento sulle singole specie con indicazioni riguardanti le migliori tecniche di monitoraggio e vari interessanti consigli frutto di anni di esperienza sul campo.
Dopo un delizioso pranzo organizzato dal personale della Riserva abbiamo potuto veder mettere in atto alcune di queste tecniche di cattura e marcatura spostandoci tra le numerose raccolte d’acqua presenti. Ampio spazio è stato dato anche al riconoscimento delle specie trovate sul campo, allo stadio adulto e larvale.