Imaging Nature: fotografia e cinematografia naturalistica nel terzo millennio tra arte, divulgazione e conservazione

Testo e foto di Giada De Zen

 

Numerosissimi i partecipanti al workshop di martedì 03 dicembre “Imaging Nature: fotografia e cinematografia naturalistica nel terzo millennio tra arte, divulgazione e conservazione”. Un evento patrocinato da As.Fa.Ve. in occasione della mostra fotografica “Una montagna di Vita – ecosistemi d’alta quota e cambiamenti climatici”, che si chiuderà il 23 dicembre 2019.

A fare gli onori di casa Paolo Ugo e Alessandra Zorzi, i quali hanno espresso tutto il loro piacere ad ospitare questo evento, parlando brevemente di tutte le iniziative promosse dal Campus Scientifico e della Biblioteca Scientifica di Ateneo.

È seguito Alessandro Magrini, direttore AFNI (Associazione Fotografi Naturalisti Italiani), che ha presentato “Fiumi d’Italia”, un libro realizzato interamente dai soci di AFNI, col contributo di 64 fotografi. Una raccolta di foto relative ai corsi d’acqua del nostro paese, di cui è stato mostrato il video di presentazione che contiene scatti mozzafiato. Ha parlato del bellissimo binomio fotografia-natura ed ha esortato ad approcciarsi alla fotografia naturalistica, dicendo che non è mai tardi per iniziare. Ha accennato poi al progetto, già annunciato, per il secondo volume che sarà sui boschi e le foreste d’Italia.

È stato il turno poi del biologo e giornalista scientifico Marco Ferrari, che ha illustrato la storia del linguaggio fotografico, l’evoluzione dal ritratto con fotografie statiche all’eco-fotografia, che contestualizza il soggetto nel suo ambiente, al passo ancora successivo che porta a ritrarre l’animale nel suo habitat in azione, unendo ecologia ed etologia. Una fotografia tridimensionale quindi, con più piani di lettura, che non si limita ad essere esteticamente bella, è la direzione in cui andare secondo Marco. Ha parlato poi di linguaggio naturalistico e di come spesso le informazioni negli articoli di divulgazione possano essere vaghe e poco precise, per la mancanza di persone esperte e di studi specifici alla base della scrittura. Inevitabile quindi, la necessità di integrare giornalismo e scienza se si vuole fare una buona divulgazione e giornalismo scientifico.

È stato il turno poi di Arianna Spada, presidente di As.Fa.Ve. e naturalista, che ha parlato del video e fototrappolaggio. La fotografia in campo faunistico si rivela un valido strumento per ottenere informazioni utili alla gestione e alla conservazione della fauna, raccogliendo immagini che testimoniano l’ecologia, l’etologia, i meccanismi di risposta ai pericoli, i ritmi di attività e le abitudini delle specie animali. Arianna ha fatto un’introduzione parlando della storia del fototrappolaggio e della sua evoluzione, mostrando come la strumentazione stessa si sia velocemente modificata negli ultimi decenni. Ha parlato di questa tecnica sottolineando la sua utilità come metodo non invasivo per lo studio dei mammiferi, ma non solo. Ha mostrato infatti attraverso alcune immagini, come questa tecnica abbia dei risvolti interessanti anche per altri gruppi animali, tra cui avifauna e, sorprendentemente, erpetofauna. Ha presentato molti video stupefacenti per mostrare come si riesca a cogliere molto della vita di alcune specie grazie a questa tecnica, lasciando tutti affascinati.

Infine, la proiezione del documentario “Il migliore dei mondi possibili – Vita ad alta quota sulle Alpi”, fatto di immagini stupefacenti, reali, che mostrano aspetti talvolta ignoti della vita di alcune specie che vivono nel Parco Nazionale Gran Paradiso. Al termine del documentario i due registi Marco Andreini e Paolo Fioratti si sono espressi sull’impegno che comporta fare documentari di questo tipo, sul loro lavoro di 4 anni per la realizzazione di questo filmato e sulla scarsa richiesta purtroppo di questi capolavori in Italia, dove spesso troviamo documentari in TV relativi alla natura di altre zone del mondo, dimenticando di valorizzare la nostra grandiosa biodiversità e la bellezza del nostro territorio. Hanno esortato comunque i giovani aspiranti documentaristi a lanciarsi in questa bellissima attività, sempre richiesta nel mercato internazionale.

Ringraziamo caldamente Università Ca’ Foscari Venezia, Consiglio Nazionale delle Ricerche, NextData, AFNI, BAS e Ibex per aver reso possibile questo evento realizzato con il patrocinio di As.Fa.Ve.. Ringraziamo anche tutti i partecipati al workshop e vi aspettiamo numerosi al prossimo!

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